Caterina con questo disegno voleva ricordarsi di lei e della sua fioritura.

Queste le sue parole:

"Appena ho visto il totem/ disegno/ insieme di simboli che rappresentavano me, nella mia interezza, sono stata assalita da una forte commozione e ho pensato “ questo è il disegno più bello che abbia mai visto”,
Da quando poi, me lo sono tatuata, mi sento molto più “ me stessa” mi fa sentire che “ io esisto” nonostante la vita di tutti i giorni me lo faccia molto spesso dimenticare.

Ho appeso in camera il quadro con il totem disegnato e guardarlo tutte le sere prima di addormentarmi, mi fa sentire sicura, protetta e di poter mollare.
Tutto questo si riassume con un “wow” e “grazie"

Unirsi per me è questo: intersecarsi l’un l’altro creando uno spazio che prima non c’era,
un posto e un tempo nuovo che diventano terreno fertile per la creazione di qualcosa che esiste solo da quel momento in poi.
Ognuno condivide i suoi colori e le sue forme per creare e plasmare insieme qualcosa che prima non esisteva.
Ogni essere con cui entriamo in contatto si interseca a noi in qualche modo e per un tempo variabile.
Questo quadro mi ricorda che abbiamo dei colori meravigliosi con cui creare e che usarli genera bellezza nel mondo.

Giulia ha chiesto un sigillo che parlasse di colori e che suggerisse di lasciare spazio ai bisogni dello spirito, di leggerezza e che equilibrasse il tempo dell'ascolto e il tempo del fare.

"È stata una cosa istintiva chiederti di creare qualcosa e sono stata contentissima di quello che ne è venuto fuori perché sei riuscita a visualizzare delle sensazioni, dei colori e delle forme che in qualche modo comunicano con me".

Ti sono molto grata per per aver fatto questa cosa e il tuo ascolto durante il processo.

Io e Elisa ci eravamo già viste un paio di volte quando mi ha chiesto un quadro personalizzato e così ha deciso di fidarsi completamente di me fiduciosa di quello che avrei creato appositamente per lei.

"Con il tempo i tuoi quadri attiravano sempre di più la mia attenzione, bellissimi.

Una volta scoperto che potevo averne uno solo per me fatto su misura è stato immediato volerne uno. L'emozione provata alla vista del quadro è stata pura, mi ci sono rivista, ero io, mi rappresentava.

Ho appeso il quadro in camera da letto per averlo proprio su di me mentre dormo".

Dopo aver visto il suo quadro Elisa ha deciso di tatuarsi il sigillo disegnato apposta per lei.

"Il tatuaggio è bellissimo e la gioia che mi dà guardarlo è tanta.

Mi ricorda sempre chi sono e la persona che me l'ha donato con il suo affetto e il suo cuore.

Ti sono molto grata".

Questo quadro nasce per ricordarmi di fluire con la Vita nella Vita.

I colori sulla destra sono più scuri dei colori sulla sinistra proprio per celebrare le varie sfumature che ci accompagnano in questo grande viaggio che è l'esistenza.

Il sigillo di Voda suggerisce che il maschile e il femminile siano in equilibrio in un verticale e un orizzontale che si incontrano per aprirsi all'alto.

Federica voleva un tatuaggio per celebrare se stessa e l'amor prorio.

"Lo sento mio ogni giorno di più, ogni mattina leggo quello che mi hai scritto, la sto imparando a memoria, il mantra di cui avevo bisogno in questo periodo e il tatuaggio mi ricorda costantemente quelle parole, sento tanto amore "

Con questi tatuaggi Claudia ha espresso l'intenzione di radicarsi in alto, in basso e nel suo cuore, che è Casa.

"Sei riuscita ad interpretare ciò che abitava il mio cuore e tramutarlo in linee piene di significato che ora sono meravigliosi sigilli indelebili sulla mia pelle"

Greta ha chiesto un disegno per suggellare la sua voglia di rinascita, di scoprirsi e riconoscersi. Come un fiore che sboccia incontaminato.

"Ci tengo che tu sappia che appena ho aperto il disegno della tua creazione mi è risuonato qualcosa dentro e ho avuto una sensazione strana, come se mi fosse sempre appartenuto. Sono davvero contenta perché sei riuscita ad esprimere le parole che avevo condiviso con te. Rivedo in questa tua opera tutto quello che mi auguro io potrò essere e che probabilmente già sono in parte"

In questo centro il tempo non esiste, la mente è silenziosa e un movimento centripeto costante sostiene l’universo che lo abita e lo ospita allo stesso tempo.
Qui dimora, nel silenzio, il fuoco sacro in cui maschile e femminile si fondono guardandosi finalmente negli occhi, non più dandosi la schiena come in origine.
In questa fonderia sacra ci uniamo e,completi, torniamo a casa.

L'archetipo di un asse cosmico è antichissimo e diffuso in tutto il mondo sotto forma di pilastro, di palo, di albero e di montagna.
Il totem è immagine di questo archetipo e assume qui una funzione di sintesi tra l'alto e il basso ponendosi come mediatore tra le viscere della terra e l'altezza dei cieli, andando a dialogare direttamente con il nostro corpo animico senza che subentri una mediazione di ordine mentale.

Opera realizzata durante la residenza artistica “Radici_L’albero cosmico”.

ll raggiungimento del nostro centro si ottiene liberandosi di tutti gli abiti esteriori che condizionano la nostra vita e bilanciandone il peso in un gioco di armonia perpetua.
Nello spogliarsi di una immagine ideale si innalza il totem che è l’espressione del nostro sé cosmico. Opera realizzata per la mostra "Fashion is not a Dress"

Opera realizzata in coppia per celebrare la Vita e la sua consacrazione quotidiana.

Visibile e invisibile che si fondono per comunicare con quella parte inconscia di noi che ci parla di quiete e di Casa.

Opera realizzata in coppia per ricordasi di rinascere in ogni istante, rinnovando il ricordo di di quello che siamo davvero.

Visibile e invisibile che si fondono per comunicare con quella parte inconscia di noi che ci parla di quiete e di Casa.

Può sembrare un paradosso ma esondare dal petto è forse l’unico straripamento che al posto di svuotare riempie ancora di più.
Abbassiamo gli argini del cuore e rendiamoli fertili, coltivabili, affinché vi crescano bellezza e nutrimento per noi e la collettività.
Siamo ricolmi di limo che esondando rende fecondo il terreno su cui si posa, si tratta solo di abbassare le difese che lo arginano.

Le mani, queste strane appendici che ci ritroviamo alla fine di due lunghe leve e che hanno la potenza di rendere materia ciò che abita un pò più in alto fungendo da elementi di sintesi tra il denso e l’onirico.
Dalle mani sbocciano continue meraviglie materiche per omaggiare il sodalizio tra il concreto e l’astratto che si uniscono da sempre in un amore matto e necessario.
Offrire le proprie mani a questa unione è un atto di fede che mi ha sempre affascinato.

Tessere punto dopo punto la propria trama con i propri colori e le proprie forme è un atto magico che necessita di tempo e presenza_ movimento centripeto che richiede cornici fatte di perseveranza e dipinte di pazienza amorevole.
Dentro e fuori, un punto dopo l’altro in un pulsare vitale e potente.